“Blu!” gridava il blu,

“Giallo!” gridava il giallo,

“Blu! Ha detto blu!”

“G-i-a-l-l-o, giallo ti dico, ha detto giallo!”

“Blu!” “Giallo!”

“Allora Verde? Cosa hai detto, blu o giallo?” “Sì cosa hai deciso Verde? giallo o blu?”

A quelle grida e a quelle stupide domande Verde assisteva ormai tutti i giorni: non ne poteva più!

“Ma che colorino ne so io!” si diceva borbottando Verde,

“sono loro i colori primari, non dovrebbero darmele loro le risposte? E invece no, sempre lì a gridare e a farmi domande e chiedermi di scegliere tra Blu o Giallo… ma io sono solo un Verde, lo volete capire??”.

Ed era vero che lui era un Verde, come tutti i verdi nato da un Blu e da un Giallo, e come ogni verde lui era Verde a modo suo. Quando si trovava vicino a Blu sembrava un po’ più blu, quando era vicino a Giallo invece gli risaltavano tutti i riflessi gialli. Questo accadeva perché era un Verde, con dentro un po’ di blu e dentro un po’ di giallo.

I “suoi” Blu e Giallo questo però proprio non lo capivano e quando vedevano Verde un po’ più blu o un po’ più giallo ricominciavano le grida:

“Guarda come è blu!”

“Ma no non vedi come è giallo? Se è giallo deve stare con me che sono giallo!”

“Ma se è più blu vuole sicuramente stare con me che sono un blu!”

“Giallo!”

“Blu!”

“Giallo!”

“Blu!” e così ricominciava la solita manfrina.

Peraltro Verde non è che fosse Verde da tanto tempo, non conosceva ancora così bene il mondo e le sue sfumature, sapeva che era nato da Giallo e da Blu e quindi, nonostante spesso gli risultassero assolutamente insopportabili, era a loro che si affidava per conoscere quello che lo circondava e, tutto sommato, anche se stesso.  Quando Blu gli diceva che lui era più blu che giallo, beh Verde ci credeva!

Così come quando Giallo gli diceva che era chiaramente più giallo che blu… beh… lui ci credeva!

Credendo di qui e credendo di lì, finiva per ritrovarsi con dei gran mal di tavolozza e una bella confusione.

C’erano giorni in cui sperava che finalmente uno degli altri colori primari, come Rosso, potesse dirgli chi era, cosa dovesse rispondere a quei due e con chi dovesse stare.

Rosso però aveva tanti affari di cui occuparsi e poi intromettersi tra quel Giallo e quel Blu non portava mai a niente di buono… erano due teste di tempera, non ascoltavano nessuno!

Tra una gridata e l’altra comunque Blu e Giallo trovavano il tempo per fare altri colori, anche se, certo, non tra di loro. Blu ad esempio aveva fatto un piccolo Azzurro assieme al Bianco, da Giallo e Nero invece era nato dell’Ocra.

Sia Azzurro che Ocra sembravano cavarsela benone pensava Verde osservandoli. Anche tra Blu e Bianco le cose andavano bene, così come tra Giallo e Nero, niente grida tra di loro, niente domande stupide, niente scelte da fare… allora, pensava Verde, doveva essere proprio tra Blu e Giallo che non scorreva buon colore!

Oppure era stato proprio il suo arrivo, si diceva Verde, a dividerli per sempre e renderli così… opposti!

Sì, si convinceva Verde sempre più, doveva essere stata proprio colpa sua, altrimenti non si spiegava perché da due colori che andavano d’amore e d’accordo – così gli raccontavano nelle tavolozze vicine – erano diventati due che non si potevano neanche vedere.

Sentendosi colpevole e triste, Verde decise di partire e andare il più lontano possibile da quelle gridate da quelle stupide domande.

“Veeerdeeee?” “Verdeee?” “Dove sei finito Verde???”. Giallo e Blu, non appena si accorsero che Verde era scomparso, iniziarono a cercarlo dappertutto, preoccupatissimi.

“É colpa tua! Gli hai messo pressione e ora se n’è andato!” gridava Blu a Giallo. “

“Ma cosa dici? É chiaramente colpa tua! Sei tu che continuavi a fargli tutte quelle domande!” ribatteva Giallo.

Man mano che il tempo passava però, Giallo e Blu conservavano la forza di gridare solo per cercare Verde, per gridare anche tra loro di energia non ne sentivano più.

“Verdeee?” “Oh Verde… dove sei?”.

“Guarda Blu… non ti sembra possa essere Verde lì, tra le onde del mare blu di quel dipinto?” domandava ogni tanto Giallo. “Mmm no purtroppo non è lui… Ehi Giallo, ma non è che è lui tra i raggi del sole, lì su quella tela?” chiedeva a sua volta Blu. Purtroppo non si trattava di Verde, o quantomeno non del “loro” Verde. Finalmente però sia Blu che Giallo si accorgevano che il loro Verde poteva sembrare sia un po’ più blu, sia un po’ più giallo, senza che questo lo rendesse un blu o un giallo e, soprattutto, senza che questo lo rendesse meno verde!

Dopo aver girato in lungo e in largo – insieme per di più! – un numero infinito di botteghe, studi, gallerie e musei senza risultato… Giallo e Blu avvistarono entrambi, nello stesso momento, un grande quadro appeso all’inizio della mostra di un celebre pittore, di cui però ne a Blu né a Giallo in quel momento importava granché. Finalmente!

“Lo abbiamo ritrovato!” gridarono questa volta di gioia Giallo e Blu, ammirando quella splendida tela, dove su un laghetto dall’acqua blu galleggiava una barchetta gialla con una grande vela verde, verde come solo il loro Verde sapeva e poteva essere.

Verde aveva avuto bisogno di viaggiare fino a lì, starsene un po’ tranquillo steso su quella grande vela, per capire che in effetti il suo Giallo e il suo Blu non potevano dargli tutte risposte, perché loro non le avevano, ma lui poteva decidere di volere stare là, tra laghetto e barchetta, senza stupide domande, tra quelli che erano, e sempre saranno, i suoi colori preferiti.