Innanzitutto mi presento,

sono una psicologa psicoterapeuta, specializzata negli ambiti dell’infanzia, dell’adolescenza e della genitorialità.

Che cosa fa uno psicoterapeuta?

Difficile rispondere in modo sintetico a questa domanda senza inerpicarsi in nebulosi tecnicismi. Se dovessi provarci però risponderei che uno psicoterapeuta aiuta a leggere, a scrivere e a riscrivere le storie dei propri pazienti.

Veniamo tutti da una storia e di almeno una storia siamo  i protagonisti. A volte la sentiamo profondamente nostra, a volte meno e vorremmo cambiarla. A volte lo facciamo da soli, a volte possiamo aver bisogno di una mano, o di una penna o di un occhiale, in più.

Nel corso della nostra propria e personalissima storia veniamo a contatto con molte altre storie e narrazioni, quelle di chi ci è da sempre accanto, di chi incontriamo anche brevemente lungo il nostro cammino, quelle che ci vengono tramandate da chi ha camminato prima di noi, quelle inventate, come le favole.

Queste ultime, quelle inventate, le favole, sono tra le storie che preferisco.

Perché? Perché possono raccontarci tanto di noi o di chi ci sta vicino senza bisogno di troppi giri di parole, perché possono far pensare a momenti o esperienze difficili in un modo facile… o anche perché sono semplicemente favole e le favole non hanno necessariamente tutte bisogno di un perché.

Nella mia esperienza di psicoterapeuta, e quindi di aiutante-narratrice di storie, trovo di grande aiuto potersi appoggiare di tanto in tanto ad una favola, che possa parlare alle storie personali di chi ho di fronte ed alle nostre. Ogni incontro con un paziente scrive infatti una storia a sé.

Per questo, ispirandomi alle storie dei miei pazienti, alle mie e a quelle costruite insieme, ho iniziato a scrivere queste favole che chiamo “terapeutiche”.

Ogni favola infatti è terapeutica se può parlarci un po’ di noi, se può sfiorare i nostri pensieri senza invaderli. Ogni favola è terapeutica se può farci pensare che le storie in cui viviamo sono solo alcune tra quelle possibili – ma siccome sono nostre sono le più preziose – e se può farcele leggere da una prospettiva diversa o, ancora, se ci permette di inventare qualche nuovo punto della nostra trama, rendendole, anche solo per un momento, anch’esse favole.

Se vuoi approfondire alcuni dei temi “pensati” in qualche favola puoi contattarmi qui.

Buona lettura e buone favole 🙂