C’era una volta…

un Castello Magico abitato da bambole e animali parlanti. Sul Castello regnavano un Re e una Regina che avevano una figlia, la piccola principessa Alice.

Alice era una bambola allegra, vivace, che amava danzare nei grandi saloni del castello o tuffarsi nel laghetto del giardino.

Ad Alice piaceva molto anche passare il tempo con le altre bambole e con gli animali che abitavano il Castello Magico. Un giorno però, accadde qualcosa che preoccupò molto Alice ed il Re e la Regina.

Al Castello Magico si svolgeva ogni anno un grande torneo dove tutti, grandi e piccoli, bambole e animali, partecipavano: il Torneo del Castello.

C’era la gara di salto alla lepre, quella di corsa delle rane, le partite di palla incantata… Alice adorava il Torneo del Castello, vivace com’era riusciva sempre benissimo in tutte le gare e le piaceva tanto vincere, soprattutto perché, per ogni medaglia vinta, la mamma e il papà erano soliti comprarle un regalo…. e Alice adorava i regali, come tutte le bambole!

Quell’anno però accadde qualcosa di inaspettato al Torneo del Castello.

Alice arrivò quarta alla gara di danza fatata, settima al tiro al serpente e decima al salto alla lepre. Si sentiva disperata e iniziò a gridare alle sue amiche che avevano al collo le medaglie che lei aveva vinto negli anni precedenti:

“Ti odio Priscilla! Ti detesto Ginevra! Non ti sopporto Elisa!”.

Alice gridava e si agitava, avrebbe voluto prendere a pugni chiunque le passasse vicino! Gridò così forte che il Re e la Regina accorsero preoccupati.

“Cosa è successo alla nostra piccola? Alice è sempre così allegra, non sembra più lei… Forse le è stato fatto un sortilegio? Forse è ammalata?”.

Il Re e la Regina insomma non riuscivano a spiegarsi cosa fosse accaduto ad Alice, che continuava a non sembrare più Alice anche nei giorni successivi: non danzava più nei saloni del castello, non nuotava più nel laghetto, non giocava più con le altre bambole e con gli animali… stava chiusa nella sua stanza e prendeva a male parole chiunque le si rivolgesse, prendeva a calci i suoi giochi, gridava contro la mamma e il papà.

Il Re e la Regina decisero di portare Alice da Rosina, la fata del Castello.

“Oh fata Rosina, siamo disperati, non sappiamo cosa è successo alla nostra Alice!” disse la regina alla fata.

“Beh neanche io so cosa mi è successo!” gridò forte Alice.

“Alice è sempre stata una bambolina allegra, non l’abbiamo mai vista così” disse il Re.

“Mmm…. vediamo un po’” disse la fata osservando Alice e i suoi genitori.

Poi disse: “mio caro Re e mia cara Regina, non vi dovete preoccupare, ad Alice sta succedendo una cosa che succede a tutti qui nel Castello Magico e in tutti i castelli del mondo…”


“Ah sì? E che cos’è questa cosa?” chiese subito la Regina.

“La risposta è facile, Alice è arrabbiata!” disse la fata.

“Arrabbiata?” chiese stupito il papà.

“Arrabbiata?” chiese ancora più stupita Alice, che quella parola non l’aveva mai sentita.

“Sì Alice” spiegò la fata, “quando hai visto le tue amiche batterti al Torneo del Castello ti sei molto arrabbiata, ma la rabbia è un po’ una cosa stregata sai, se non la si conosce può sembrare come uno spaventoso drago sputafuoco che non sappiamo come mandare via”.

“É vero fata, mi sento proprio come se avessi uno spaventoso drago dentro di me e non so come mandarlo via!” disse Alice. “Però aspetta fata, ora che ne stiamo parlando… sai che il drago mi sembra diventato molto più piccolo?”

“É così Alice, te lo dicevo che la rabbia è una cosa un po’ stregata, il drago sembra spaventoso solo fino a quando non ci accorgiamo di lui, quando invece ci accorgiamo che è lì da qualche parte dentro di noi, siccome è un drago stregato, diventa piccolo come una lucertolina e poi piano piano va via”.

“Oh che bello fata! Finalmente ho capito cosa mi era capitato, vado subito a dirlo alle mie amiche e a scusarmi per averle prese a male parole!”.

Alice corse dalle sue amiche: “Priscilla! Ginevra! Elisa! Scusatemi amiche finalmente ho capito perché vi ho gridato contro, ero arrabbiata perché perdevo tutte le gare e vi vedevo tutte più brave di me!”.

“Non ti preoccupare Alice, tutte noi ci arrabbiamo quando perdiamo” risposero le amiche.

“Anche a voi vi sembra di avere dentro un drago sputafuoco?”

“Ah sì! Però quando riesco a capire che è arrivato il drago, subito mi sento meglio e poco a poco mi sento meno arrabbiata” rispose Priscilla.

“Oh che sollievo sapere che succede anche a voi! Mi sentivo così strana e così sola prima!” disse Alice.

Alice si sentiva meglio. Tornò a danzare e a nuotare nel laghetto. Ogni tanto, quando non si sentiva brava quanto Priscilla in qualche cosa, o quando la mamma e il papà le ricordavano di fare i compiti prima di andare a giocare, le veniva ancora voglia di gridare come quella volta al Torneo, ma si ricordava del drago sputafuoco della rabbia e non appena ci pensava, proprio come aveva detto la fata, il drago diventava più piccolo e poi andava via. A volte poi il drago ritornava dopo qualche giorno, ma ad Alice non faceva più così paura, perché ormai si conoscevano e quando le cose si conoscono non sembrano più cosi stregate, neanche in un Castello Magico!

L’illustrazione è di ille_illustration