A Zuccherolandia le cattive notizie erano vietate.
Non è un modo di dire, erano proprio vietate per legge!
Articolo 3, comma 2: “è severamente vietato tra gli abitanti di Zuccherolandia la diffusione di qualsiasi notizia brutta, cattiva o triste”
Gli abitanti di Zuccherolandia, noti ai più come Zuccherini, si attenevano con rispetto alle loro leggi e si tenevano lontani da ogni notizia che potesse incupire il loro buon umore. Beh più che altro ne erano tenuti lontani…
Solo il Sindaco e i suoi più stretti consiglieri infatti erano a conoscenza di eventuali fatti spiacevoli. Pensavano fosse meglio così, altrimenti tra gli Zuccherini si sarebbero disseminati panico, confusione, disperazione, rabbia… tutte cose che al Sindaco faceva orrore anche solo immaginarsi! Era meglio così, decisamente: d’altronde, a chi piace sentirle le cattive notizie?
Tuttavia, nonostante il nome, a Zuccherolandia come in ogni paese del mondo, non succedevano solo cose zuccherose! Quell’anno ad esempio, i raccolti erano stati particolarmente scarsi, non pioveva da mesi. Tutti si accorgevano che era sempre più difficile trovare qualcosa di fresco da comprare e non si sapeva più che ingredienti usare per la loro tradizioni zuppa di marshmallow.
Le notizie diffuse dal Sindaco durante la conferenza settimanale erano però sempre buone e non si accennava a nessun problema, quindi perché preoccuparsi? Meglio non parlarne di questi pensieri cattivi, lo vieta anche la legge!
Durante l’ultima conferenza tuttavia era successo qualcosa di strano. Mentre il Sindaco leggeva il suo discorso, dichiarando che non c’era mai stata estate più mite e che tutto procedeva come sempre per il meglio, gli scappò una frase che i suoi consiglieri si erano dimenticati di eliminare dalle bozze: “i raccolti si stanno esaurendo a causa di un’anomala ondata di siccità”. Non appena ebbe letto quella sciagurata frase, il Sindaco impallidì, trasalì e terminò in fretta e furia la conferenza.
Il Sindaco, furioso, andò subito a prendersela con i consiglieri. “Cosa vi è saltato in mente? Farmi diffondere una così cattiva notizia! Oh che pasticcio! Adesso si diffonderà il panico ovunque! Speriamo non ci abbiano fatto caso…”
Gli Zuccherini in realtà ci avevano fatto caso, sì, e un po’ di panico si stava diffondendo, è vero… ma non per le ragioni che il Sindaco pensava! Della scarsità dei raccolti gli Zuccherini ne erano già a conoscenza, anzi in molti si sentirono meglio perché il Sindaco ne aveva finalmente parlato e quindi, pensavano, non dovevano più preoccuparsene da soli.
Non era quello ad averli spaventati, bensì lo strano atteggiamento del Sindaco. Pallido pallido, scappato via dalla conferenza neanche avesse visto un fantasma… “Si sentirà forse male?” si domandavano in molti. “Ci starà nascondendo qualcosa?” si chiedevano altri. “Non si starà mica preparando una guerra?” arrivarono a pensare alcuni.
Ognuna di queste domande avveniva ben chiusa tra le mura delle case degli Zuccherini, nessuno osava parlarne apertamente dato che, come sappiamo, diffondere cattive notizie era vietato. C’era chi pensava che fosse vietato persino pensarle!
Alcuni giorni dopo la conferenza, a Zuccherolandia si festeggiava la Giornata dei Visi Felici. Un giorno di festa in cui tradizionalmente il sindaco incontrava i concittadini, ci si scambiavano gran sorrisi e ci si sfidava nella gara per la miglior zuppa di marshmallow. Quell’anno però avevano tutti dei musi lunghi e dal colorito un po’ atterrito. Nessuno osava dire o domandare qualcosa al Sindaco, che si aggirava anche lui tra la gente con un certo timore, certo che il suo errore avesse creato panico e scompiglio.
Finalmente qualcuno parlò. Il piccolo Gianliquirizia, dall’alto dei suoi 7 anni, vedendo tutti quei musi lunghi, si indispettì e quando il Sindaco passò a degustare la zuppa della sua mamma gli domandò: “Ma che succede? É successo qualcosa di brutto? Qualcosa di cattivo? Non era la giornata dei visi felici?”
I genitori del piccolo Gianliquirizia arrossirono e chiesero immediatamente scusa al Sindaco. “Ma perché vi scusate?” sbottò il bambino “io voglio solo capire! Vi comportate tutti in modo strano!”. Nessuno osava proferir parola e tutto quel silenzio gli fece venire da piangere.
“Oh cielo, oh per tutti gli zuccheri, un bambino che piange!”, quella vista il Sindaco proprio non la poteva sopportare. Fece un gran sospiro e finalmente parlò: “Va bene va bene, ho sbagliato! Perdonatemi, quella cattiva notizia non avrebbe mai dovuto uscire dalla mia bocca, è stata una svista dei consiglieri!”
Le parole del Sindaco fecero prendere coraggio a tutti, ed una pioggia di domande gli si riversò addosso: “Ma sindaco quindi è vero che sta male?” “Scoppierà una guerra?” “Ci sarà un’invasione di coleotteri?”
Il Sindaco, sorpreso da quelle paure che poco c’entravano con la cattiva notizia che aveva dato, li rassicurò: “oh no, nulla di tutto ciò, c’è solo un problema di raccolto dovuto al clima più secco del solito”. Partì un collettivo gran sospiro di sollievo. “Siete sollevati?” domandò stupito il Sindaco, “sollevati di una cattiva notizia?”
Sì, in effetti lo erano. Il piccolo Gianliquirizia aveva smesso di piangere, perché non solo finalmente i grandi parlavano di nuovo, ma aveva anche scoperto che condividevano alcune delle sue stesse preoccupazioni. Una volta asciugatosi le lacrime, disse poi qualcosa di molto vero, vero come solo le frasi dei bambini sanno essere:
“Beh signor Sindaco, molto meglio una notizia cattiva, che sentirci cattivi noi per averla pensata!”
Fu così che grazie a quella strana giornata, l’Articolo 3 comma 2 fu abrogato per sempre. Sindaco e Zuccherini furono liberi di parlare di tutto, anche delle notizie cattive. Che poi di cattivo, le notizie, non hanno un bel niente, se non il modo in cui ci fanno sentire, soprattutto quando crediamo di non poterne parlare.