C’era una volta un piccolo ragnetto che abitava su un bellissimo albero con la sua mamma ed il suo papà. Come tutte le mamme e i papà ragno, la sua mamma e il suo papà sapevano costruire delle tele stupende: grandissime, fittissime e belle lucide.
Il piccolo ragnetto sognava di poter costruire anche lui una tela come quelle. Voleva costruire la tela più bella di tutte e pensava: “Chissà come sarebbero contenti la mia mamma e il mio papà se riuscissi a fare una tela meravigliosa come le loro!”.
Giorno dopo giorno, il piccolo ragnetto si esercitava per costruire la sua tela dei sogni, ma gli sembrava sempre che ci fosse qualcosa che non andava. “Uh come è difficile fare una tela grande e bella come quella della mamma e del papà! Continuo ad ingarbugliarmi e mi sembra di non riuscirci mai!”. Non riuscire a fare la tela come voleva lo faceva arrabbiare molto e lo metteva di cattivo umore perché pensava che mamma e papà non erano contenti.
Un giorno, dopo essersi esercitato per tanto tempo e avendo fatto un gran ingarbuglio, si sentiva troppo arrabbiato per continuare e decise di fare una passeggiata e vedere come se la cavavano gli altri ragnetti della sua età.
Nel ramo vicino incontrò subito un suo compagno di scuola. Era vicino ad una grossa massa di tela molto più ingarbugliata delle sue: “Ma come è brutta la tua tela!” Disse il piccolo ragnetto all’amico. “Brutta? Ma come? Non vedi? È un super trampolino per poter fare degli altissimi salti! È molto divertente!”
Il piccolo ragnetto, un po’ confuso, decise di proseguire. Incontrò un altro amico, completamente avvolto nella sua tela. “Ma cosa fai?” Gli chiese. “Non è cosi che si fa una bella tela”. “Bella tela? Ma no! Sto preparando il mio travestimento di Halloween, è un costume da mummia!”. Il piccolo ragnetto era sempre più confuso. Passò al ramo successivo e trovò il suo compagno di banco con un unico lunghissimo filo di tela. “Ma cosa fai con quell’unico filo? Non è nemmeno una ragnatela!”. “No di certo” gli rispose l’amico, “è un filo per fare l’equilibrista, come al circo!”.
Il piccolo ragnetto, stupito, disse:
“Il tuo gioco sembra proprio divertente! Ma io non so cosa fare con la mia tela perché è troppo ingarbugliata e grande ormai!”.
“Una tela ingarbugliata? Andiamo a vederla insieme!”. I due andarono alla tela del piccolo ragnetto. “Ma è proprio ingarbugliatissima! Che bello!” Esclamò l’amico e aggiunse “È perfetta per giocarci a nascondino!”. I due iniziarono a giocare e anche gli altri ragnetti dell’albero li raggiunsero.
Il piccolo ragnetto si divertì tantissimo e rise così forte che la mamma, dall’altra parte del ramo, incuriosita, andò a vedere cosa stesse succedendo. Che piacere per i suoi occhi vedere il piccolo ragnetto divertirsi così! Non le sembrava così contento da tantissimo tempo. Più tardi, a cena, con anche il papà, la mamma disse al piccolo: “Che bellissima idea che hai avuto insieme ai tuoi amici! Sai, con le nostre ragnatele si possono fare proprio tantissime cose!”
“È vero, mamma, e io che ho perso tutto quel tempo su quella ragnatela a cercare di disingarbugliarla!” Il papà, divertito e felice di vedere il suo piccolo non più arrabbiato, ebbe un’idea: “Ho deciso, istituiamo le Ragnolimpiadi! Ogni settimana, a turno, ci inventeremo un nuovo gioco da fare con le nostre tele!”
“E cosa si vince?” chiese il piccolo ragnetto
“Si vince che ci ingarbuglieremo tantissimo insieme!”.