È una notte estiva dal cielo limpido, una di quelle rare notti in cui persino il cielo in città è pieno zeppo di stelle.
È a quelle stelle, così luminose e speranzose, che Alice e Simone stanno rivolgendo lo sguardo, affacciati alla finestra della loro camera.
Nessuno dei due infatti riesce a dormire, non questa notte. Hanno appena scoperto che nella pancia di Alice sta crescendo un nuovo bimbo!
Sono felici, ma ci sono anche tanti tanti pensieri che ronzano tra le loro teste, tanti quasi quante le stelle che vedono in quel limpido cielo d’estate.
Giusto due anni prima – due anni che sembrano passati in due minuti, ma anche due anni che sembrano due secoli – si erano trovati affacciati a quella stessa finestra, a guardare il cielo, incapaci di dormire, quando avevano scoperto di aspettare il loro primo bambino, quello che nove mesi dopo sarebbe diventato il loro Mattia.
“Ti ricordi quella notte, quando abbiamo saputo che sarebbe arrivato Mattia?” dice Alice.
“Oh certo! Il nostro piccolo Mattia… sono passati già due anni…”
“Il nostro adorato, dolce Mattia!”
Ed ecco che, tra una stella e l’altra, tra un pensiero e l’altro su quel nuovo piccolino in arrivo, ancora minuscolo nella pancia della mamma, Alice e Simone si domandano quasi all’unisono: “ma Mattia come la prenderà?!”.
“Ti immagini come sarà difficile per lui avere vicino un bebè, con tutte le attenzioni che richiede?” domanda spaventato Simone.
“Hai ragione, come farà? Forse avremmo dovuto aspettare che fosse più grande prima di pensare ad un altro bimbo…” risponde Alice, anche lei impaurita.
Nessuno di loro in realtà sa come sia avere un fratellino o una sorellina più piccoli. Alice è figlia unica e Simone ha un fratello molto più grande di lui.
D’improvviso quel cielo stellato, che poco prima gli sembrava un cielo di speranze, diventa un cielo di preoccupazioni e paure, quasi una per ogni stella!
“Se Mattia ne fosse troppo geloso?” domanda Alice.
“Beh, un po’ geloso lo sarà” ammette Simone.
“Se si sentisse escluso?” questa volta è Simone a chiedere.
“Eh sì, credo che all’inizio ci si sentirà…” pensa Alice.
“Se ci detestasse per averli messo un neonato piangente in casa?” chiede lei.
Simone non risponde questa volta. Stanno entrambi in silenzio per un po’.
“A cosa stai pensando?” chiede Alice.
“A quando ero piccolo… E tu?”
“Anche io pensavo a quando ero piccolina”
Di nuovo silenzio. Di nuovo lo sguardo verso quello spettacolare cielo.
“Certo che con un fratellino o una sorellina… Mattia difficilmente si sentirà solo, non credi?” dice Alice.
“Beh sì, solo non sarà di certo. Avrà un compagno di giochi garantito!” dice Simone sorridente.
“E un compagno per tutte le sue esplorazioni!” esclama Alice.
“Un piccolino da istruire come vuole lui… più o meno!” dice Simone, pensando a quanto piaccia a Mattia dare qualche ordine ai bimbi che incontrano al parco giochi.
“Un po’ però si arrabbierà eh?”
“Sì un po’ sì”
“Ma sarà felice…”
“Lo sarà”
“Lo saremo” dicono insieme.
Così tutti quei pensieri, affollati e preoccupati, ora gli sembrano anche, proprio come le stelle, luminosi e speranzosi.
Perché in un cielo stellato, come in una pancia che cresce, ci si può vedere un universo intero.
Perché in un cielo stellato, come in una pancia che cresce, ci si può vedere tutto.